Radicofani 


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A circa 40 Km da Santa Fiora. Questo borgo è attraversato per 15 km dall’Antica Via Francigena, una strada storica che ha rappresentato un’arteria commerciale e spirituale, conducendo le persone provenienti dal nord in direzione di Roma. Questa via ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia e sulla vita di Radicofani, rendendolo non solo un luogo di bellezza paesaggistica, ma anche un crocevia di culture, scambi commerciali e pellegrinaggi millenari. Un tesoro di storia e di connessioni che ancora oggi si può percorrere e scoprire, respirando l’antica atmosfera di questa via ricca di significato. 

Radicofani vanta un patrimonio storico e architettonico di grande rilievo. La Chiesa romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo, è il principale monumento del borgo. Danneggiata nel corso dell’ultima guerra, è stata restaurata nel 1946. All’interno, gli ampi archi gotici incorniciano una pregevole collezione di terrecotte robbiane e sculture lignee, tra cui emerge la grazia della Madonna con Bambino, opera di Francesco di Valdambrino.

Ma il vero gioiello è la magnifica Fortezza di Radicofani, una delle più splendide della Toscana, che domina dall’alto una rocca basaltica a 896 metri. Da questa imponente struttura si gode di un panorama mozzafiato, spaziando su Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata.

Inoltre, nei dintorni si trova il suggestivo “Bosco Isabella“, un giardino romantico ed esoterico, si estende per circa 2,5 ettari lungo una parte della strada che corre lungo le mura meridionali del borgo. Costruito tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale dalla famiglia Luchini, questo giardino prende il nome da Isabella Andreucci, moglie di Odoardo Luchini, garibaldino e figura politica di spicco nel Regno, e dalla loro figlia Matilde, artista dei Macchiaioli. Odoardo, appassionato di giardini all’inglese, ispirò la creazione del giardino durante i suoi viaggi nei paesi anglosassoni. L’obiettivo era creare un ambiente armonico con la natura, senza alterarla, preservandone la libertà e la bellezza naturale. Sentieri, muretti a secco, ponticelli e punti d’acqua furono costruiti con cura, mettendo in risalto i caratteristici massi basaltici e i diversi livelli del terreno, rispettando il principio di integrazione con l’ambiente naturale circostante.

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Ghino di Tacco 

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Il Giardino di Isabella 

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