Monte Labbro
Il Monte Labbro è formato da un nucleo prevalentemente calcareo, isolato ed emergente dal territorio circostante, caratterizzato dalla presenza di numerose formazioni carsiche quali doline e inghiottitoi. Sulla cima di tale monte si può visitare l’eremo di David Lazzaretti, il fondatore della Chiesa Giurisdavidica.
David Lazzaretti fu il fondatore della Chiesa Giurisdavidica. La sua avventura ebbe inizio con una prima ed improvvisa visione a cui ne seguirono altre e, durante una di queste, ebbe impresse nella fronte due C rovesciate a dare un segno a forma di Croce, ancora oggi simbolo della sua Chiesa. La sua vita cambiò e l’antico bestemmiatore si trasformò nel “Santo della Montagna”. Dopo un inizio poco convincente, la rottura con la chiesa fu definitiva e, tornato nell’Amiata, il David iniziò a parlare e a predicare e a far opera di proselitismo. Si ritirò sul Monte Labbro e tale cima, in mezzo alle stelle, divenne il punto di riferimento del movimento lazzarettista tanto che vi furono costruite una torre nuragica (simbolo della nuova alleanza), una chiesa ed un eremo, i cui resti sono ancora visibili e visitabili. Le pietre e i mattoni furono portati a braccia o sui muli e furono murate a secco; l’aspetto delle costruzioni suggeriva un nuovo modello di vita più austera ed essenziale. David Lazzaretti fondò l’Istituto degli Eremiti Penitenziari, una società di fratellanza a carattere religioso e la Santa Lega o Fratellanza Cristiana, una specie di compagnia di mutuo soccorso con scopi umanitari e sociali. Il 18 agosto 1878 venne fucilato dalla forza pubblica alle porte di Arcidosso durante una processione di seguaci.
La “Riserva Naturale del Monte Labbro”, situata sul versante sud-ovest del M. Amiata, è caratterizza da un territorio di media montagna, che va dai 700 m ai 1.192 m del M. Labbro, ed occupa una superficie di 667 ettari.
La riserva è caratterizzata da vegetazione scarsa per quanto riguarda gli alberi, ma molto ricca in arbusti, piante e fiori, mentre nella fauna sono presenti anche specie di animali protetti, rari o a rischio d’estinzione. Fra i mammiferi, l’ordine sicuramente più diffuso è quello degli Ungulati tra cui il cinghiale, il capriolo e il daino. Anche i Carnivori sono presenti con diverse famiglie: i Mustelidi (faina, donnola, puzzola, tasso, martora); i Felidi (gatto selvatico); i Canidi (volpe e lupo). Altre specie presenti sono il riccio, l’istrice, la lepre, tutti numericamente in diminuzione. Un patrimonio d’importanza fondamentale per la Riserva è rappresentato dall’avifauna, l’area è infatti ricca di uccelli con ben 122 specie segnalate.